con Serena Di Blasio, Caterina Di Fant, Valentina Rivelli
al contrabbasso Marzio Tomada
consulenza linguistica di Carlo Tolazzi
illustrazioni in scena di Sara Colautti
Produzione Teatro della Sete

Lo spettacolo nasce da un’immagine: il grande fiume che sgorga per poi scendere e allargare il suo corso, come una lingua fatta non solo d’acqua ma anche di ghiaia. Perché a tratti l’acqua si nasconde, sfugge, e lascia alla vista solo i sassi. Ma la lingua è anche quella che si parla sulle sue sponde, “di ca e di là da l’aga”. Una lingua che non ha certo sonorità liquide, ma offre piuttosto un lato ruvido, netto, a tratti tagliente.
Parole e musica dal vivo raccontano storie di uomini e donne uniti e divisi dallo stesso fiume: scendendo l’alveo del Tagliamento da nord a sud, come migrando sulle stesse acque, il pubblico conoscerà il percorso, i colori, i suoni, la storia della lingua di ghiaia che contiene l’ultimo corridoio fluviale morfologicamente intatto delle Alpi, ascoltando varianti locali della stessa lingua. Perché l’acqua, indispensabile e insostituibile, scorre attraverso la storia dell’uomo proprio come le lingue.